Si traggono di questo regno molti cuoi ben lavorati per altre provincie, e da quelle si riportano per il piú oro, argento, rame e tucia.
E non v'essendo altre cose degne da essere intese, procederò a dir del regno di Servenath.
Del regno di Servenath.
Cap. 32.
Servenath è un regno verso ponente, le cui genti adorano gl'idoli e hanno re e favella da per sé; non danno tributo ad alcuno, e sono buona gente. Vivono delle loro mercanzie e arti, e vi vanno ben de' mercanti con le loro robbe, e riportano di quelle del regno. Mi fu detto che quelli che servono agl'idoli e tempii sono i piú crudeli e perfidi che abbi il mondo.
Or passaremo ad un regno detto Chesmacoran.
Del regno di Chesmacoran.
Cap. 33.
Questo è un regno grande, e ha re e favella da sua posta. Alcune di quelle genti adorano gl'idoli, ma la maggior parte sono saraceni. Vivono di mercanzie e arti, e il loro vivere è riso e frumento, carne, latte, che hanno in gran quantità. Quivi vengono molti mercanti per mare e per terra. E questa è l'ultima provincia dell'India maggiore andando verso ponente maestro, perché partendosi da Malabar quivi la finisce: della quale India maggiore abbiamo parlato solamente delle provincie e città che sono sopra il mare, perché a parlare di quelle che sono fra terra saria stata l'opera troppo prolissa.
Ora parleremo d'alcune isole, una delle quali si chiama Mascola, l'altra Femina.
Dell'isola Mascola e Femina.
Cap. 34.
Oltre il Chesmacoran a cinquecento miglia in alto mare verso mezodí vi sono due isole, l'una vicina all'altra trenta miglia: e in una dimorano gli uomini senza femine, e si chiama isola Mascolina; nell'altra stanno le femine senza gli uomini, e si chiama isola Feminina.
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