Quelli che abitano in dette due isole sono una cosa medesima, e sono cristiani battezzati. Gli uomini vanno all'isola delle femine e dimorano con quelle tre mesi continui, cioè marzo, aprile e maggio, e ciascuno abita in casa con la sua moglie, e dopo ritorna all'isola Mascolina, dove dimorano tutt'il resto dell'anno facendo le loro arti senza femina alcuna. Le femine tengono seco i figliuoli fino a' dodici anni, e dopo li mandano alli loro padri; se ella è femina la tengono fin ch'ella è da marito, e poi la maritano negli uomini dell'isola. E par che quell'aere non patisca che gli uomini continuino a stare appresso le femine, perché moririano. Hanno il loro vescovo, qual è sottoposto a quello dell'isola di Soccotera. Gli uomini proveggono al vivere delle loro mogli, perché seminano le biave, e le donne lavorano le terre, e raccogliono il grano e molti altri frutti che nascono di diverse sorti. Vivono di latte, carne, risi e pesci, e sono buoni pescatori, e pigliano infiniti pesci: de' freschi e salati vendono a' mercanti che vengono a comprarli, e massime dell'ambra, che qui se ne truova assai.
Dell'isola di Soccotera.
Cap. 35.
Partendosi da dette isole verso mezodí, dopo cinquecento miglia si truova l'isola di Soccotera, la quale è molto grande e abbondante del vivere. Trovasi per gli abitanti alle rive di quest'isola molto ambracano, che vien fuori del ventre delle balene, e per esser gran mercanzia s'ingegnano d'andarle a prendere, con alcuni ferri ch'hanno le barbe che, ficcati nella balena, non si possono piú cavare, alli quali è attaccata una corda longhissima con una bottesella che va sopra il mare, accioché, come la balena è morta, la sappino dove trovare, e la conducono al lito, dove li cavano fuori del ventre l'ambracano e della testa assai botte d'olio.
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Mascolina Soccotera Soccotera Soccotera
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