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      Vanno tutti nudi, sí mascoli come femine, solamente coperti davanti e da drieto, come fanno gl'idolatri; e non hanno altre biade se non risi, delli quali vivono, e di carne e latte. Sono cristiani battezzati, e hanno un arcivescovo, ch'è come signore, qual non è sottoposto al papa di Roma, ma ad un zatolia che dimora nella città di Baldach, ch'è quello che l'elegge, overo, se quelli dell'isola lo fanno, lui lo conferma. Arrivano a quella isola molti corsari con la robba ch'hanno guadagnata, la quale questi abitatori comprano, però che dicono ch'ella era d'idolatri e saraceni, e la possono tenere licitamente. Vengono quivi tutte le navi che vogliono andare alla provincia d'Adem, e di pesci e d'ambracano (che ne hanno gran copia) si fanno di gran mercanzie. Lavorano quivi ancora panni di bambagio di diverse sorti e in quantità, quali vengono levati per i mercanti. Sono gli abitanti di detta isola i maggiori incantatori e venefici che si possano trovare al mondo, ancor che 'l suo arcivescovo non glielo permetta, e che gli scommunichi e maledisca. Pur non curano cosa alcuna, percioché, s'una nave di corsari facesse danno ad alcuno di loro, constringono ch'ella non si possi partire se non sodisfanno i danneggiati, conciosiacosaché, se 'l vento li fosse prospero e in poppa, loro fariano venire un altro vento che la ritorneria all'isola al suo dispetto. Fanno il mare tranquillo, e quando vogliono fanno venir tempeste, fortune, e molte altre cose maravigliose che non accade a parlarne.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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