Ma diremo dell'isola di Magastar.
Della grand'isola di Magastar, ora detta di San Lorenzo.
Cap. 36.
Partendosi dall'isola di Soccotera, e navigando verso mezodí e garbino per mille miglia, si truova la grand'isola di Magastar, qual è delle maggiori e piú ricche che siano al mondo. Il circuito di quest'isola è di tremila miglia; gli abitatori sono saraceni e osservano la legge di Macometto. Hanno quattro siechi, che vuol dire in nostra lingua vecchi, che hanno il dominio dell'isola e quella governano. Vivono questi popoli di mercanzie e arti, e sopra l'altre vendono infinita quantità di denti d'elefanti, per la moltitudine grande che vi nasce di detti animali: ed è cosa incredibile il numero che si cava di questa isola e di quella di Zenzibar. Quivi si mangia tutto l'anno per la maggior parte carne di cameli, ancor che ne mangiano di tutti gli altri animali, ma di cameli sopra gli altri, per averla provata ch'ella è piú sana e piú saporita carne che si possa trovare in quella regione. Vi sono boschi grandi d'arbori di sandali rossi, e per la gran quantità sono in picciol prezio. Hanno ancora molto ambracano, qual le balene gettano, e il mare lo fa andare al lito e loro lo raccolgono. Prendono anco lupi cervieri, leoni, leonze, e infiniti altri animali, come cervi, caprioli, daini, e molte cacciagioni di diverse bestie e uccelli diversi da' nostri. E vanno a quest'isola molte navi di diverse provincie con mercanzie di varie sorti, con panni d'oro, di seta, e con sete di diverse maniere: e quelle vendono overo barattano co' mercanti dell'isola, e caricano poi delle mercanzie dell'isola, e sempre fanno gran profitto e guadagno.
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