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      Non si naviga ad altre isole verso mezodí, le quali sono in gran moltitudine, se non a questa e a quella di Zenzibar, perché il mare corre con grandissima velocità verso mezodí, di sorte che non potriano ritornare piú adietro. E le navi che vanno da Malabar a quest'isola fanno il viaggio in venti overo venticinque giorni, ma nel ritorno penano da tre mesi, tanta è la correntia dell'acque che di continuo caricano verso mezogiorno.
      Dicono quelle genti che a certo tempo dell'anno vengono di verso mezodí una maravigliosa sorte d'uccelli, che chiamano ruch, qual è della simiglianza dell'aquila, ma di grandezza incomparabilmente grande: ed è di tanta grandezza e possanza ch'egli piglia con l'unghie de' piedi un elefante e, levatolo in alto, lo lascia cadere, qual more, e poi, montatoli sopra il corpo, si pasce. Quelli ch'hanno veduto detti uccelli riferiscono che, quando aprono l'ali, da una punta all'altra vi sono da sedici passa di larghezza, e le sue penne sono longhe ben otto passa, e la grossezza è corrispondente a tanta longhezza. E messer Marco Polo, credendo che fossero griffoni, che sono dipinti mezi uccelli e mezi leoni, interrogò questi che dicevano d'averli veduti, i quali li dissero la forma de' detti esser tutta d'uccello, come saria dir d'aquila. E avendo il gran Can inteso di simil cose maravigliose, mandò suoi nunzii alla detta isola, sotto pretesto di far rilasciar un suo servitore, che quivi era stato ritenuto; ma la verità era per investigare la qualità di detta isola, e delle cose maravigliose ch'erano in quella.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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