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      Mangiano carne, latte, risi e dattali; non hanno vigne, ma fanno vino di risi con zucchero e d'alcune lor delicate specie, ch'è molto buono al gusto e imbriaca come fa quel d'uva.
      Vi nascono in detta isola infiniti elefanti, e de' denti ne fanno gran mercanzia; de' quali elefanti non voglio restar di dire che, quando il maschio vuol giacere con la femina, cava una fossa in terra quanto conveniente li pare, e in quella distende la femina col corpo in suso a modo d'una donna, perché la natura della femina è molto verso il ventre, e poi il maschio vi monta sopra come fa l'uomo. Hanno delle giraffe, ch'è bel animale a vederlo: il busto suo è assai giusto, le gambe davanti longhe e alte, quelle da dietro basse, il collo molto longo, la testa picciola; ed è quieto animale. Tutta la persona è bianca e vermiglia a rodelle, e giungeria alto con la testa passa tre. Hanno montoni molto differenti da' nostri, perché sono tutti bianchi, eccettuando il capo ch'è negro; e cosí sono fatti tutti i cani di detta isola, e cosí l'altre bestie sono dissimili dalle nostre. Vi vengono molte navi con mercanzie, quali barattano con quelle della detta isola, e sopra l'altre co' denti d'elefanti e con ambracano, che gran copia ne truovano sopra i liti dell'isola, per esservi in quei mari assai balene.
      Alcune fiate li signori di quest'isola vengono fra loro alla guerra, e gli abitanti sono franchi combattitori e valorosi in battaglia, perché non temono morire. Non hanno cavalli, ma combattono sopra elefanti e camelli, sopra i quali fanno castelli, e in quelli vi stanno quindeci o venti, con spade, lancie e pietre; e a questo modo combattono, e quando vogliono entrare in battaglia danno a bere del loro vino agli elefanti, perché dicono che quello li fa piú gagliardi e furiosi nel combattere.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136