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      Sono quivi molti arbori di palme, che fanno buoni dattali in abbondanza; non vi nascono biade, se non risi e miglio, e bisogna che vi siano condotte delle biade d'altre regioni. Non hanno vino d'uva, ma lo fanno di risi, zucchero e dattali, ch'è delicato da bere. Hanno montoni piccioli, li quali non hanno l'orecchie dove hanno gli altri, ma vi sono due cornette, e piú a basso verso il naso hanno due buchi in luogo dell'orecchie.
      Sono questi popoli gran pescatori, e quivi si truovan infiniti pesci tonni, che per la grande abbondanza se n'averiano due per un grosso veneziano, e ne seccano. E perché pel gran caldo tutto il paese è come abbruciato, né vi si truova erba verde, però hanno assuefatto li loro animali, cioè buoi, montoni, cameli e poledri, a mangiar pesci secchi, e gliene danno di continuo, e li mangiano volentieri. E detti pesci sono d'una sorte picciolini, quali prendono il mese di marzo, aprile e maggio in grandissima quantità, e secchi ripongono in casa, dove per tutto l'anno ne danno a mangiare alle bestie, le quali eziandio ne mangiano de' freschi come li secchi, ancor che siano piú avezzi a' secchi. E per la carestia delle biade fanno anco detti popoli biscotto di pesci grandi, in questo modo, che li tagliano minutamente in pezzi, e con certa farina fanno un liquor che li fa tenire insieme a modo di pasta, e ne formano pani che nell'ardente sole s'asciugano e induriscono, e cosí riposti in casa li mangiano tutto l'anno come biscotto. L'incenso che abbiamo detto di sopra è tanto buon mercato che 'l signor lo compra per dieci bisanti il cantaro, e poi lo rivende a' mercanti, che poi lo danno per 40 bisanti: e questo fa egli ad instanzia del soldano di Adem, qual piglia tutto l'incenso che nasce nel suo territorio per il detto prezio, e poi lo rivende al modo detto di sopra, onde ne conseguisce grandissimo utile e guadagno.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





Adem