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      E molte volte che 'l melich di questa città, qual ha patti e obligazione col re di Chermain e li è subdito, non lo vuol obedire, perché 'l detto gl'impone qualche dazio oltre l'ordinario ed esso ricusa di pagarlo, subito il re li manda un esercito per constringerli per forza; lui si parte d'Ormus e viene a questa città di Calaiati, dove stando non lascia entrare né passar alcuna nave: dal che advien che 'l re di Chermain perde i suoi dretti e, ricevendo gran danno, è necessitato a far patto col detto melich. Ha un castello molto forte, che tiene a modo di dir serrato il colfo e il mare, perché discuopre tutte le navi da ogni tempo che passano. Le genti di questa contrata vivono di dattali e di pesci freschi e salati, perché d'ambedue n'hanno di continuo gran copia; ma li gentiluomini e ricchi vivono di biade, che vengono condotte d'altri paesi.
      Or, partendosi da Calaiati, si va trecento miglia verso greco e tramontana, e si truova l'isola d'Ormus.
     
      Di Ormus.
      Cap. 44.
     
      L'isola d'Ormus ha una bella e gran città, posta sopra il mare; ha un melich, ch'è nome di dignità come saria a dire marchese, qual ha molte città e castella sotto il suo dominio. Gli abitanti sono saraceni, tutti della legge di Macometto. Vi regna grandissimo caldo, e per questa causa in tutte le case hanno ordinate le sue ventiere, per le qual fanno venire il vento in tutte le loro stanzie e camere dove li piace, ch'altramente non potriano vivere. Or di questo non diremo altro, perché di sopra nel libro abbiamo parlato di Chisi e Chermain.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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