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Di messer Gio. Battista Ramusio discorso sopra il libro del signor Hayton Armeno.
Non sarà, secondo ch'io stimo, né cosa fuori di proposito né senza dilettazione, poi che l'uomo averà nel libro di messer Marco Polo veduto il principio e l'origine degl'imperatori de' Tartari, per maggiore e piú compita notizia leggere ancora quel che ne scrisse un gentiluomo armeno chiamato Hayton, che fu nel medesimo tempo del detto messer Marco. Del quale Hayton volend'io parlare, è necessario un poco ad alto incominciare la mia narrazione. E però dico che nel 1290 tutta la Terra Santa fu tolta a' cristiani e occupata dalle forze del soldano d'Egitto, 190 anni dopo che quell'illustre e valoroso principe Gottifredo di Boglione la ricuperò la prima volta dalle mani degl'infedeli: della qual perdita espressamente ne fu cagione la grandissima discordia che si truovò in que' tempi, non solamente fra li re e principi, ma fra le cittadi e popoli cristiani, che non volsero mai dar soccorso alla misera e povera città d'Acre, la qual sola di tutta la Terra Santa fino allora s'era mantenuta e difesa, onde l'anno seguente, che fu del 1291, li defensori di quella furono constretti ad abbandonarla e fuggirsene in Cipro. Volse poi la fortuna che, dopo questa cosí notabile e vergognosa perdita, fosse creato in Perugia dal Collegio de' cardinali (nove mesi dopo la sede vacante) pontefice Clemente V, del 1305, il qual era di nazione francese di Guascogna e allora si ritrovava a Bordeos, in Francia, il qual fu quello che condusse la corte romana in Francia, dove stette per spazio d'anni settanta.
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