De' fatti del quale Alessandro nelle predette istorie, in loro versi e prose, si raccontano cose tanto grandi e di tante meraviglie, che superano di gran lunga tutte quelle che scrivono gli Italiani d'Orlando. Questo monte Belgian penso sia quello ch'appresso messer Marco vien detto Altai, dove si sepelivano gl'imperatori de' Tartari, che secondo l'Armeno è appresso il mare Oceano, dove passarono i Tartari per quella strada stretta di nove piedi, e vennero poi nel paese coltivato e fertile. Né si deve pensare che quel mare fosse il Caspio, perché dopo l'imperator Hoccota Can mandò quel gran numero di Tartari col capitano Baydo per la via della città del Derbent e soggiogò l'Asia. La qual città è quella che si chiama con diversi nomi: Porte di Ferro, Caspie e Caucase, oltre le quali né Alessandro né alcuno de' suoi capitani mai passarono, ma solamente, come ben dice Strabone, v'andò la fama.
Della provincia veramente detta Cumania e de' popoli detti Cumani è cosa molto difficile a saper determinare li confini, percioché l'istorie armene vogliono che dalla parte di levante vadano fin presso il Corassam, e da ponente abbiano la palude Meotide, da tramontana una provincia detta Cassia, da mezogiorno il fiume Herdil, ch'è la Volga; nondimeno alcuni altri istorici moderni la mettono sopra la Taurica Chersoneso, dove è la città di Caffa, e che s'estendono li suoi confin al fiume della Tana, e ch'arrivano anco fin appresso la Rossia. E questi dicono che furono delle reliquie di quelli che furono scacciati da' Tartari dell'Asia e che quivi si fermarono; altri vogliono che ne sian anco nell'Ungaria, oltre il fiume Danubio, sí che v'è grandissima varietà fra gli scrittori.
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