Pagina (385/1136)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Venuto Mangodamor per fin al regno d'Armenia, mandò pel re, il qual venne con una bella compagnia di cavalieri, e insieme entrorno nel regno di Soria, guastando tutt'il paese fin alla città d'Aman, la qual ora si chiama Camella, ed è posta nel mezo della Soria; e nell'entrata di detta città v'è una pianura molto bella, nella quale il soldano raccolse il suo esercito per combattere co' Tartari. I saraceni adunque da una parte, e dall'altra i cristiani co' Tartari, appiccarono una crudel battaglia. Il re d'Armenia co' cristiani conduceva la parte destra dell'esercito, onde esso assaltò la parte sinistra dello esercito del soldano, e valentemente cacciò i nimici fino alla città d'Aman. Amalech, capitano de' Tartari, similmente ruppe l'altra parte dell'esercito del soldano valorosamente, e per tre giornate lo cacciò per fino a una città chiamata Turara. E credendo essi che la potenza del soldano fosse dissipata e sconfitta, ecco che Mangodamor, il qual non aveva mai piú veduto i pericoli delle battaglie, temette di alcuni saraceni, che in lingua araba si chiamano bedini, e senza alcuna ragionevol causa si tornò adietro abbandonando il campo della vittoria, e lasciò il re d'Armenia e l'altro suo capitano, i quali aveano perseguitato i nemici.
      Quando il soldano, il quale credea aver perso il tutto, vidde il campo voto e in tutto abbandonato, si fermò sopra un colle con molti delli suoi uomini armati e ivi si fece forte, e il re d'Armenia, ritornato dalla battaglia, non avendo ritrovato Mangodamor in campo, restò molto stupefatto, e intendendo la via ch'egli avea preso subito gli andò drieto.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





Mangodamor Armenia Soria Aman Camella Soria Tartari Tartari Armenia Aman Tartari Turara Mangodamor Armenia Armenia Mangodamor