Mandò ancora il predetto al re d'Armenia e al re de' Giorgiani e ad altri cristiani che subito lo venissero a trovare, ma i cristiani deliberarono piú presto eleggersi il morire con la spada in mano che a' suoi pessimi comandamenti ubbidire, non trovando altro remedio alla loro salute.
Come si sollevò contra Tangador un suo fratello e un suo nepote detto Argon, i quali alla fine, avendolo preso, lo fecion morire.
Cap. 22.
Essendo adunque i cristiani posti in tanto dolore e amaritudine che piú presto desideravano morire che vivere, ecco Iddio, il quale non abbandona chi spera in lui, confortò tutti i suoi fedeli, imperoch'un certo fratello di questo Maumetto e un suo nepote, chiamato Argon, gli furono contrarii e ribelli per le sue male opere, e feciono assapere a Cobila Cham, maggior imperatore de' Tartari, come detto Maumetto, lasciati i costumi de' suoi maggiori, era divenuto pessimo saraceno, persuadendo tutti li Tartari che potea che si facessero saraceni. Delle quali nuove l'imperatore fu molto turbato, e subito mandò a far comandamento a Maumetto che si correggesse e che si rimovesse dalle sue male operazioni, altrimenti procederia contra di lui: la qual cosa intesa ch'ebbe Maumetto, s'accese tutto d'ira e di sdegno, perché sapea che non era alcuno ch'avesse avuto ardimento di far contradire alla sua volontà, se non suo fratello e suo nepote Argon. E per questo fece ammazzare il fratello, e volendo fare il simile al nepote, andò con molta gente per pigliarlo; ma, conoscendo Argon non poter star contra la potenza del nemico, fuggí a' monti e si rinchiuse in un fortissimo castello.
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