E stando li predetti apparecchiati e volonterosi d'eseguire li servizii di messer Iesú Cristo, venne nuova come Casano era ammalato grandemente, e che li medici desperavano della sua salute: onde Cotolusa volse ritornare a Casano con tutti i Tartari, e il re in Armenia e gli altri cristiani in Cipri, e per tal cagione fu dismessa l'incominciata impresa di Terra Santa. E questo fu nell'anno 1301.
De' gran danni ch'ebbe l'esercito de' Tartari nell'impresa che si fece contra il soldano d'Egitto, e come ritornarono in Persia mezi rotti.
Cap. 29.
Nell'anno del Signore 1303, raccolto di nuovo un copioso e grand'esercito, Casano venne fin al fiume Eufrate, intendendo entrare nel regno di Soria, e in tutto destruggere la setta di Maumetto, e dar Ierusalem con tutta la Terra Santa a' cristiani. I saraceni, temendo la sua venuta, e vedendo non esser bastevoli a resistere alla sua potenza, arderono in presenza de' Tartari tutt'il paese e, redutti gli animali e tutte l'altre biade ne' castelli e luoghi forti, lasciorno tutt'il resto arso e consumato, e accioché, venendo i Tartari, non trovassero vettovaglie né pascoli per li loro cavalli. Udendo Casano ciò ch'avevano fatto gli Agareni, pensando che in que' luoghi cosí rovinati i cavalli non potriano sostentarsi, pigliò per partito star per quel verno sopra le ripe del fiume Eufrate, e nel tempo della primavera, quando l'erbe cominciano a crescere, seguire il suo viaggio. Avevano i Tartari maggior cura de' loro cavalli che di se stessi, perché, sapendo quelli essere il fondamento della loro fortezza, di se stessi non curavano.
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