Pagina (411/1136)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Gli uomini di quelle parti son sagaci e ingeniosi in tutte le scienze e arti, e a lor comparazione hanno in poco pregio tutte l'altre nazioni, e dicono che loro soli guardano con due occhi, li latini con uno, e tutte l'altre genti sono del tutto cieche: e di ciò se ne vede l'esperienza di questo lor gran sapere, imperoché fanno con le proprie mani lavori di tant'arte e industria che non è nazione al mondo che gli bastasse l'animo di volersi mettere a parangone con essi. Gli uomini e le donne sono bellissimi, ma comunemente hanno gli occhi piccioli, e oltre di questo gli uomini sono senza barba. Hanno lettere bellissime, quasi simili alle latine. La fede di questi popoli è tanto varia e di sorte diversa che a pena si potria (senza fastidio) esplicare la loro diversità; pure comunemente confessano essere un Dio immortale ed eterno, e ogni giorno invocano il nome di quello. E fanno poco altro bene, non digiunano, non dicono orazioni, né fanno alcun'astinenza né s'affliggono per riverenza d'Iddio, né fann'altre buone opere, né pensan esser peccato ammazzare gli uomini: ma, se lasciassero il freno nella bocca de' suoi cavalli quando si debbono pascere, crederebbono aver offeso Iddio mortalmente. Né pensan esser peccato la fornicazione né la lussuria: hanno piú moglie, ed è bisogno, secondo la lor legge, che 'l figliuolo piglia per moglie la matrigna dopo la morte del padre, e il fratello la moglie del fratello, se resta vedova, e si maritan con quelle.
      Sono i Tartari nel fatto d'arme piú valenti combattenti e piú ubbidienti a' suoi superiori che tutte l'altre nazioni: nella battaglia immediate tutti conoscono per segni e ammaestramenti la volontà del loro capitano, laonde senza fatica l'oste de' Tartari vien governato.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





Dio Iddio Iddio Tartari Tartari