Cap. 1.
Assambei, potentissimo re di Tauris e della Persia, ebbe piú donne per mogli, e una tra l'altre nominata Despinacaton, che fu figliuola d'un imperatore di Trabisonda nominato Caloianni, il qual, temendo la potenza dell'ottomano Mahomet secondo, e credendo per tal via assicurarsi e aver soccorso d'Assambei in ogni suo bisogno, gliela diede per moglie con questa condizione, ch'ella potesse viver secondo la fede cristiana: e cosí fu contento, onde essa teneva continuamente appresso di sé calogieri, che ne' divini officii la servivano. Di questa donna Assambei ebbe un figliuolo maschio e tre femine, la prima delle quali, ch'ebbe nome Marta, fu maritata a Sechaidar, padre d'Ismael Sofí; l'altre due stettero con la madre, la qual dopo un certo tempo deliberò far vita solitaria e separata dal marito: di che esso restò contento, dandole di molti denari ed entrate, e concedendole per sua abitazione una città detta Iscartibiert, la quale è nel confine del paese di Diarbet. Questa donna stette gran tempo nel detto luogo, e insieme con le due figliuole che gli erano rimase fece vita cristiana mentre che visse, ed essendo morta fu sepelita nella città d'Amit, nella chiesa di San Giorgio, dove insino oggidí si vede la sua sepoltura. Il figliuolo Iacob, overo Ivibic, rimase col padre Assambei, e quell'istessa notte che morí il padre esso fu strangolato da' tre altri fratelli, ch'erano d'un'altra madre: e poteva avere da vent'anni. Le sorelle, ch'avevano nome l'una Eliel e l'altra Eziel, intendendo la morte del fratello, deliberarono di partirsi e, pigliato il lor avere, se n'andarono in Aleppo, e dopo in Damasco, dove da' nostri piú volte sono state vedute; delle qual due ancor una è viva.
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