Era in questo luogo il fiume piú largo, e con molti canali e gran secche di ghiara: quivi gli eserciti l'uno dirimpetto all'altro, col fiume in mezo che gli separava, posero gli alloggiamenti. Ussuncassan aveva un grossissimo esercito, e seco erano tre suoi figliuoli, uno chiamato Calul, il secondo Ugurlimehemet, il terzo Zeinel; ed eravi anche Pirahomat, signor della Caramania, e molti altri signori, e varie nazioni, cioè Persiani, Parti, Albani, Giorgiani e Tartari. E per quanto si poté intendere, quando Ussuncassan vidde il campo del Turco alloggiato, rimase tutto stupefatto, e stette gran pezza senza punto parlare, e disse poi in lingua persiana: «Baycabexen, nederiadir», che vuol dire: «O figliuol di putana, che mare», assimigliando al mare il campo del Turco.
Nel giorno istesso che gli eserciti s'eran alloggiati nel detto luogo, intorno a nona fu deliberato di tentare il passo e azzuffarsi co' nemici, e che Asmurat, ch'era begliarbei della Romania, dovesse far pruova di passar con tutta la sua gente: e perché costui era giovane, gli fu dato per compagno Mahumut bassà. Onde, spiegati gli stendardi e sonati li tamburi e le naccare e altri stromenti ch'usano nella guerra, si misero a passare, tuttavia notando per alcuni canali, e di secca in secca procedendo giunsero quasi dall'altro lato del fiume. Vedendo Ussuncassan che la gente turchesca cominciava a passare, e già era poco lontano dalle rive del canto suo, le mandò un squadrone de' suoi all'incontro, ed entrarono anch'essi per buon spazio nel fiume: ma essendovi di mezo un gran canale, con freccie cominciarono a offendersi.
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