Ussuncassano va seguitando il Turco che, dopo la rotta, se ne torna nel suo paese; e venendo al fatto d'arme, e fuggendosi dell'esercito Ussuncassano, li Persiani sono rotti e il gran Turco se ne ritorna vittorioso.
Cap. 8.
Avuta questa rotta, il Turco dubitò fortemente, e deliberò di ridurre il suo esercito per la piú corta nel suo paese; e per confortar li suoi soldati, oltre il soldo ordinario diede un'altra prestanza, e donò la prima ch'avea data alla sua partita, e fece anche liberi tutti li suoi schiavi che si trovavano in campo, con questa condizione, che niuno fosse in libertà d'abbandonarlo, ma fossero uomini del signore, come gli altri stipendarii, che non sono schiavi e posson fare della lor robba quel che lor piace; e fece molte altre provisioni, carezzando e donando a' capitani.
Levato l'esercito, andavamo camminando per la riva del fiume, e li Persiani dall'altro canto facevano il medesimo, non si curando né anch'essi di passare, ma stavano dubbiosi, vedendo l'esercito turchesco assai piú grosso che non era il loro; nondimeno, per quanto fu poi riferito, Ussuncassan era spinto da' figliuoli e da altri signori a passare e assalirci, essendo noi in fuga per la rotta ricevuta, e sopra di ciò furon fatti molti consigli. Alla fine, circa dieci giorni dopo, essendo il campo turchesco partito dal fiume, lasciando la città di Baybret alla destra, verso le montagne che dividono l'Armenia maggiore dalla minore, pigliammo il nostro cammino verso maestro, entrando in una valle per venir alla volta di Trabisonda; e nel secondo alloggiamento che facemmo dopo che fummo entrati nella detta valle, alla fin d'agosto, a quattordici ore, ecco li Persiani apparir dalla destra nostra sopra li monti.
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