De' Turchi in questa battaglia ne morirono in tutto circa mille persone. Furon trovati ne' carriaggi di Ussuncassan alcuni vasi d'oro simili all'enghistare dal piè, con le loro vagine coperte di cuoio, e altri vasi d'oro e d'argento, ed ebbonsi alcune belle armature fatte a Syras, messe a specchi, con certe liste dorate, polita e bella cosa da vedere. Fecesi anche acquisto di mille cavalli e di gran quantità di cameli.
Non mi par di lasciare adietro di dire che in questa battaglia Ugurlimehemet, secondo figliuolo di Ussuncassan, venne con gran quantità di gente ad assalir gli alloggiamenti nostri, ma fu anch'esso fugato dal signor Cusers e dagli altri che v'erano alla guardia, e lo misero a tal partito che poco mancò che non rimanesse prigione: ma egli scampò, per esser pratico del paese, sí che, se Ussuncassan restava con la prima vittoria, il Turco si partiva con vergogna, ed esso non perdeva le terre che perdé. Essendosi tre giorni riposato l'esercito, il Turco deliberò di tornare adietro per la via ch'era venuto, onde levato il campo s'inviò alla volta di Baibiert, dove, per la rotta d'Ussuncassan, trovò i popoli della detta città e del contado, abbandonate le loro abitazioni, essersene fuggiti a' monti e a' luoghi forti; nondimeno gli aganzi presero de' prigioni e fecero de' bottini, e alcuni de' detti aganzi furono assaliti da' Persiani e tolto loro i bottini, ed essendo fugati si ridussero nella città di Baibiert. E volendovi entrar li Persiani, gli aganzi serrate le porte si difesero, e una notte fino a mezodí seguente vi stettero rinchiusi; ma, venutone la nova all'esercito, fu loro mandato soccorso, il che avendo inteso li Persiani si partirono, non aspettando la furia.
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