Assambei va a predar la Giorgiania, e facendosi pagar denari e dar tributo, tornato in Tauris se ne morí, e un suo capitano ruppe li Mamalucchi.
Cap. 10.
Essendo in questa maniera passate le cose, Assambei, nell'anno 1475, se ne stette a riposare insino al'77, e dopo fece mettere in ordine un grand'esercito, dando fama d'andar contra l'Ottomano: ma in fatto egli andò a predare la Giorgiania. La sua gente poteva essere da venti in ventiquattromila cavalli e circa undicimila fanti; delle donne, de' putti, de' famigli e d'altri niente dico, che già di sopra n'ho fatto menzione. Avendo l'esercito camminato da sette giornate alla via di ponente, ci voltammo a man dritta verso la Giorgiania, nella qual entrammo, perciò che il signore aveva animo di saccheggiarla, non avendo li Giorgiani voluto dargli soccorso quando andò contra il Turco. Ma prima, secondo il costume, egli mandò innanzi li suoi corridori, che furono da cinquemila cavalli, i quali quanto piú potevano procedendo avanti andavano tagliando e bruciando li boschi, avendosi da passar per montagne e per boschi grandissimi.
Ed essendo passate due giornate dentro della Giorgiania, trovammo un castello detto Tiflis, ch'era luogo di passo, ma abbandonato, il quale avemmo senza contrasto alcuno. E passando piú oltre a Geri e ad altri luoghi circonstanti, che furono saccheggiati, sí come fu anche una gran parte del paese, il signor Pancrazio, insieme con un altro re di Congiurre, che confina con la Giorgiania, con altri sette signori mandò a domandare accordo e accordossi di pagar sedicimila ducati: e Assambei prometteva di lasciare il paese libero, eccetto che Tiflis, ch'egli lo volse tenere per esser luogo di passo.
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