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      Iacob figliuolo d'Assambei, preso il regno, tolse moglie di natura lussuriosissima: e per far re l'adultero, gli dà il veleno, del quale muore anch'ella insieme con lui e col figliuolo.
      Cap. 11.
     
      Iacob Patissa, come già ho detto, dopo la morte del padre si fece signor di Tauris e della Persia, e pigliò per moglie una figliuola del signor di San Mutra, la qual era lussuriosissima. Ed essendosi innamorata in un signor de' principali della corte, cercava sceleratamente dar la morte al marito, però che, mancando egli, il barone veniva a succeder nello stato: onde, accordatasi insieme con l'adultero per dar la morte a Iacob, ordinarono fra loro un certo veleno artificiato. Dopo, avendo la trista meretrice apparecchiato un bagno secondo il consueto, con molti odori, sapendo il costume di suo marito, venne Iacob sultan e, chiamato un suo figliuolo d'otto over nove anni, con esso lui se n'entrò nel detto bagno, e vi stettero dalle ventidue ore insino al tramontar del sole. Uscito fuori Iacob ed entrato nel serraglio delle donne, la consorte, che gli aveva apparecchiato la bevanda avelenata, sapendo che Iacob sempre era solito di bevere nell'uscire del bagno, se gli fece incontro con un vaso d'oro nel quale era messo il veleno, mostrando di fargli molto piú festa del solito; ma egli, vedendola alquanto pallida in vista, entrò in suspizione, e massimamente per aver esso alla giornata veduti già di lei molti cattivi segni. Pur la malvagia femina sapea sí ben simulare e iscusarsi ch'egli in parte gli credeva, e nondimeno non restava senza sospetto, onde, mentre la donna gli andò innanzi cosí pallida porgendogli la coppa, Iacob le comandò che gli facesse la credenza.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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