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      Quivi vennero alle mani, e finalmente fu morto Moratcan, e tutte le sue genti rotte e malmenate, e Ismael si fece signore di tutti quei regni.
      Dopo questa vittoria, avanti ch'egli ritornasse in Tauris, tutti i suoi lo consigliavano che dovesse prender mogliere; e mentre sopra di ciò si andava considerando, non si trovava donna che fosse stimata degna d'un par suo. Finalmente, dopo molti discorsi fatti, fu detto che un certo barone si trovava avere appresso di sé una signora, ch'era figliuola di una figlia di sultan Iacob, che fu figliuolo d'Ussuncassan, la qual era bellissima e si chiamava Taslucanun, laonde egli mandò a quel barone, chiedendogli la detta figliuola. Il barone rispose per i messi ch'egli non l'aveva, e facendo instanzia Ismael di volerla, il barone fece vestire un'altra donna in luogo di quella, dicendo non avere altra in casa. I messi, vedendo che quella non aveva i segni ch'erano stati dati loro, dissero non esser quella ch'essi volevano, onde fecero anche venire tutte le fantesche, tra le quali era Taslucanun, ma, non la conoscendo, se ne ritornarono senza conclusione. Il Sofí ordinò che ritornassero e di nuovo si facessero mostrar le fantesche; il che avendo fatto, la riconobbero fra le fantesche tutta sporca e imbrattata, e con molta allegrezza la fecero vestire e la menorno con esso loro. Il signor Ismael, quando la vidde, disse: «Questa è quella che m'è stato detto», e pigliolla per moglie. Ma per esser il signor giovane di quindici o sedici anni, egli la consegnò a un barone, che la tenesse in buona guardia.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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