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      E stando in questo dubbio mandò due ambasciatori, uno all'Ottomano imperator di Constantinopoli, chiamato per nome Culibech, l'altro al soldano del Cairo, detto Zaccarabech, promettendo per la sua testa e per li suoi sacramenti di non far loro danno alcuno, ma solamente voler andar a destruzione del nemico suo Alidolit.
      In capo di quaranta giorni Ismael si levò d'Arsingan, dal qual luogo si suole andar in quattro giornate nel paese d'Alidoli: ma egli non volse pigliar quel cammino, volendo andar a Caisaria, ch'è luogo dell'Ottomano, dove si forní di vettovaglie, pagandole tutte. E fece gridar per tutto 'l paese che ognuno sicuramente portasse vettovaglie al campo, che sariano pagate, e chiunque togliesse cosa alcuna senza danari fusse morto. In questa città egli stette quattro giorni, e andossene poi in Albustan, dove è una bella campagna e un fiume, ch'è di Alidoli; di qui in Maras, attraverso dei monti, son due giornate. E abbruciato tutto 'l paese d'Albustan, andarono a Maras, ma Alidoli s'era partito e ritirato al monte in luoghi sicuri. Questi monti si chiamano Carathas, dove è una strada sola molto stretta. Ismael rovinò il paese e ammazzò molta gente, che di tempo in tempo discendeva da' monti per assalire i sofiani, essendogli e dalle sue guardie e dalla gente del paese stata scoperta.
      Il tempo che Ismael entrò nel paese di Alidoli fu di luglio, nel 1507, e vi stette fino a mezo novembre. Dapoi per le nevi e per li freddi si levò per tornare in Persia, e partito per Tauris se n'andò a Malacia, dove stava un suo governatore, detto Amirbec, che teneva il suggello del Sofí ed era uomo di grande auttorità. Costui aveva preso il sultan Alvan, che scampò di Tauris, a questo modo: venendo egli da Mosul con quattromila combattenti per trovare il Sofí, ed essendo per venire in Amit, dove stava questo Alvan, finse d'esser andato quivi per soccorrerlo per la ritornata del Sofí, per la qual cosa egli fu accettato in Amit; ed essendo entrato nella terra, gittò una catena al collo di Alvan e fecelo prigione d'Ismael, conducendolo a Malacia: e io stesso lo vidi con la catena; e poco dopo fu fatto morire.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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