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      In questo tempo Ismael si partí da Canar e andò a Maumutaga, ed ebbe quel castello, che sta sopra la riva del mar Caspio ed è porto di Tauris, lontano otto giornate: e quivi si guadagnò molto; poi se n'andò per la riva di quel mare, per guadagnar tutti gli altri luoghi del paese di Servan. Questa riva da Maumutaga, fino in Derbant dura sette giornate, e vi sono molte terre e castelli; Sumacchia è una giornata lontana dal mare. E camminando giugnemmo a un luogo detto Baccara, ch'è lontano da Maumutaga quattro giornate e da Sumacchia due. Questo è porto del Tauris, ed è chiamato Baccuc, e anticamente era il primo luogo di quel mare; ed è un bonissimo porto, dal qual è chiamato mar di Baccuc, benché altri dicano Caspio da' monti Caspii, altri il mare Ircano da Ircania, ch'ora è chiamato paese di Strava, donde vengono le sete stravagi.
      Camminando lontano da Baccara una giornata si truova Sirech, la qual è fortezza sopra un monte: e coloro che v'erano dentro stettero tre giorni sul patteggiare con Ismael, il qual alla fine, avendo confermato loro i patti, vi mandò sessanta uomini dentro, raffermando il primo castellano. Ma perché li sopradetti sessanta uomini sofiani, usando molte disonestà, si portavano molto male, tutti furono tagliati a pezzi da coloro che prima stavano nel castello, i quali poi per paura se ne fuggirono la notte su per quei monti altissimi, e il castello tutto fu rovinato. Poco di là v'è una città detta Sebran, che non ha mura, né v'era dentro alcuno, che tutti se n'eran fuggiti, chi a posta per disabitare il paese e chi per paura.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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