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      Partito di lí se n'andò a Derbant in quattro giorni, e si trovò tutta la gente esser fuggita, chi fra' Tartari, chi in capo del mar Caspio e chi in quelle alpi, talché si teneva solo il castello, ch'è grande, forte e fabricato mirabilmente, e tutte le torri e le mura son come nuove, sopra le quali attorno attorno erano lancie, bandiere e molta gente. Questo castello ha due porte, che stavan murate di grossi sassi con buona calcina.
      E avanti ch'io mi estenda piú oltre, voglio prima dirvi alcune cose. La città di Derbant (alcuni dicono Tenicarpi) è posta sopra il mar Caspio, appresso d'un'alta montagna la qual è detta monti Caspii, ed è fra 'l mare e 'l monte, né si può passar per andare in Tartaria né in Circassia se non per questo luogo. Appresso di questo monte è una spiaggia circa un miglio, dal mare al monte, dove sono due cortine di muro, che comincian dal mare e vanno al monte, lontano mezzo miglio l'una dall'altra. Entrano le dette cortine tanto in mare che si fondano in due passa d'acqua, di modo che né anche si può passare al monte, sí che né a piedi né a cavallo si può andare se non per le porte. Tra questi due muri vi sono infinite abitazioni, per esser porto di mare, dove stanno molti navili che vanno alla volta di Citrachan e d'altri luoghi: e già solevano aver navili grandi d'ottocento botte, ma ora ne tengono solamente di dugento. Sopra 'l monte v'è un castello fortissimo, al quale si pose il campo del signor Sofí. Passata questa città, andando per ponente, si va tra 'l mare e il levante per la spiaggia di sessanta miglia, poi si volta a man manca e la montagna s'allarga dal mare, dov'è sopra 'l monte Santa Maria di monte Caspio.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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