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      E stando io in Tauris, intesi che 'l signore avea per male quest'adorazione, e dell'esser chiamato Dio.
      L'usanza loro è di portare una berretta rossa ch'avanza sopra la testa mezo braccio, a guisa d'un zon, che dalla parte che si mette in testa viene a esser larga, ristringendosi tuttavia sino in cima, ed è fatta con dodici coste grosse un dito, che vogliono significare li dodici sacramenti della lor legge; né mai si tagliano barba né mostacchi. Il vestimento loro è come fu sempre; l'armature son corazze di lame dorate, fatte di finissimo acciaio di Syras. Hanno barde di cuoio, ma non come le nostre: sono di pezzi come ale, e ingiuppate come quelle di Soria. Hanno elmetti, o sian berrette, d'una grossa maglia. Poi ciascuno usa d'andare a cavallo, chi con lancia e spada e una rotella, e chi con un arco e freccie e una mazza.
      Essendo il signor in Tauris, nel tempo del verno vennero tre ambasciatori negri, i quali furono molto onorati dal detto signor Sofí; e fatta la loro ambasciata se ne tornarono dal lor signore con molti doni. Standosene Ismael sí com'abbiamo detto, gli vennero nuove che Iesilbas, signor di Sammarcant, col capitano Usbec, con potentissimo esercito aveano danneggiato il paese d'Hirac, ch'è Iespatan e altri luoghi: onde egli deliberò farne vendetta, e uscito alla campagna ordinò che tutta la sua gente fusse a Cassan, ventidue giornate per levante da Tauris, e quivi giunto fece la massa, per esser luogo molto abbondante di vettovaglie. Questa terra ha mura di pietra e volge tre miglia, e vi si fanno molti lavori di seta e di bambagio.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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