Cap.18
Stando il Sofí in Tauris, furono molti de' suoi subditi signori de' paesi vicini al Turco che, veduto l'esercito esser restato a Corassan, s'intesero con l'Ottomano e chiamaronlo all'impresa della Persia: che senza questi il Turco non si saria mai assicurato d'andarvi. Essendo adunque stato chiamato da tali signori, e massimamente da' Curdi, nimici del signor Sofí, che stavan ne' monti di Bitlis, i quali, sapendo che i Tartari erano potentissimi, si credevano che 'l Sofí fusse stato preso, deliberò del 1514 far esercito e andar in Persia per rovinarla, dubitando che, se 'l Sofí avesse avuto vittoria contra i Tartari, facilmente si saria accordato col soldano del Cairo a' danni suoi. E cosí levossi da Constantinopoli, e con gran numero di gente se n'andò in Amasia, e quivi, messo in ordine tutto ciò che bisognava, nel mese di maggio s'incamminò alla volta del Toccato.
E sarà forse a proposito dirvi quivi la distanza delle miglia d'alcuni luoghi da l'uno a l'altro: primieramente adunque da Constantinopoli in Amasia vi sono cinquecento miglia; di qui al fiume Lais, ch'è Sivas, passando pel paese del Toccato, vi sono 150 miglia; da Lais, ch'è principio dello stato del Sofí, insino all'Eufrate son cento miglia; di qui fino a Carpiert ottanta, ad Amit cinquanta; di qui a Bitlis dugentoquaranta, da Bitlis al lago cinquanta. Il lago è lungo cento, dal qual capo al Coi sono cinquanta, dal Coi a Tauris 75; per il paese del Sofí settecentoquarantacinque fino in Tauris, e da Constantinopoli in tutto milletrecentonovantacinque.
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