E cosí anch'egli s'appresentò e s'inchinò al signore, onde gli furono donati gran presenti. Dopo questo il signore, col gran stendardo bianco, con tamburi, naccare e piffari, andò alla sedia del soldano; e fu scoperto un tradimento d'alcuni Mamalucchi che volevan fuggire, i quali essendo stati presi, parte ne fece morire e parte fece mettere in prigione, in certi luoghi detti, e passati alcuni giorni gli fece affogare nel Nilo: e in questa maniera il signor si vendicò de' suoi nemici. Il qual signore, il cui nome è sultan Selino, stando nel Cairo e sentendo che gli schiavi, a una città detta Catia, facevano grandi insulti a' nostri soldati ch'andavano per le bisogne dell'esercito, mandò Algazeli e un begliarbei, con piena commissione di castigar li Mori e dar a sacco la città: e avendola presa e morti tutti i Mori, gli altri vicini eran diventati mansueti come galline.
Il Turco manda ambasciatori al soldano, che s'era fuggito, confortandolo ad umiliarsi a lui; ed essendo stati uccisi da' Circassi, il Turco manda Mustafà con l'esercito per farne vendetta. Il soldano riman vinto e se ne fugge, ed essendo perseguitato da Mustafà, vien preso e, condotto al gran Turco, è impiccato a una porta del Cairo.
Cap. 23.
Noi stavamo attenti per intender quel che operava il soldano, il qual era passato il Nilo e fuggito nel paese del Saettò. Desideroso di saper quel che facevano i Turchi, mandò messi secreti al Cairo, per metter ordine co' cittadini di dentro di malmenar il nostro esercito. Stando la cosa in questo modo, Omar signore de' Mori venne occultamente a baciar la mano al signore, e dissegli il tutto: e n'ebbe un buon sangiaccato nelle parti di Saettò; furono fatte guardie per tutto, e con artiglieria per il fiume, sí che gli uccelli non averian potuto passare.
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