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      Nella detta fonte vi sono molti pesci, che non ne sono mai presi, essendo per divozione tenuti come cosa santa.
      Si truova anche fuori di questa città, sei miglia lontano, una mirabile cosa, ch'è un pozzo che risana i leprosi, pur ch'essi vi vadano con molta divozione, tenendo quest'ordine: prima convien digiunar cinque giorni, sempre bevendo di quell'acqua fra 'l giorno molte volte a digiuno, e ogni volta che si beve convien lavarsi con quella; e passati li cinque giorni si resta di lavare, ma se ne beve continovamente sino a' dieci o dodici giorni, e cosí la virtú di questa sant'acqua libera dalla detta infermità, over opera talmente ch'ella non procede piú oltre. E di questo io con gli occhi miei n'ho veduto l'effetto in Orfa, che molti che vi sono andati infermi se ne sono partiti sani. E ritornando io da Tauris in Aleppo fui in Orfa, dove trovai un Cipriotto nominato Ettore, ch'abitava in Nicosia, ch'essendo andato al santo pozzo tornava libero di molte piaghe.
      Questa città è stata regale, magnifica e miracolosa, come si vede per l'antiche memorie e di fabriche e di palagi. Vi sono da dieci in dodici chiese grandissime e fabricate di marmi, di tal sorte ch'io con parole non lo saprei esprimere. Questa città ha un paese tanto bello, tanto ameno e tanto piacevole quanto dir si possa. Dalla banda verso ponente ha un bellissimo monte, pieno di ville abitate e molti castelli antichissimi disabitati. Sono infiniti e bellissimi giardini sotto la città, e pieni d'ogni sorte di frutti, ed è abondante d'ogni vettovaglia e d'ogni cosa che si possa trovare.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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