Questa città tien di circuito quattro o cinque miglia, ed è murata a piè d'un gran monte, e dall'altra parte del monte vi corre il gran fiume Set; è fabricata la città fra 'l monte e 'l fiume, nella qual vi è un popolo inestimabile di cristiani, di macomettani e di giudei, ed è ricchissima e mercatantesca.
Io stetti qui due mesi, astretto dalle gran nevi ch'erano sul camino di Tauris, dov'io andava mandato dalli miei mercatanti. Vi era dentro in essa Custagialu Mahumutbec con uno esercito di diecimila uomini, percioché sultan Calil, cognato di sciech Ismael, come abbiamo detto signoreggiava quel paese, ma non di volontà di sciech Ismael, per rispetto ch'egli era curdo, e i Curdi sono uomini disubidienti e male allevati, e ancor che portino le berette rosse, non sono però veri sofiani di cuore, ma solamente con la berretta. Sciech Ismael adunque, che è di sagace e sottile ingegno, ben comprese quel che era il bisogno del suo stato; però, volendo che Custagialu fusse signore de Asanchif e di tutto il Diarbec (perché Asanchif è terra principal del Diarbec e a lui s'appartiene, per esser egli della Natolia e vero sofiano, e della setta di sciech Ismael e molto fedele, e per esser medesimamente suo cognato), pigliò ispediente di mandarlo in persona a pigliar la possessione del detto paese contra sultan Calil. Entrato adunque in Asanchif, come dissi, con diecimila uomini, esso sultan Calil, vedendosi il nimico addosso per ordine di sciech Ismael, subito, fornitosi di vettovaglia, si ritirò fortificandosi in due castelli, i quali sono sopra di due monti che soverchiano la città: l'uno volge di circuito un miglio, l'altro mezo.
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