Vi sono poi tre belli castelli, sottoposti al regno d'Asanchif, che sono detti Aixu, Sanson, Arcem. Questo Arcem è signoreggiato da un gran saraceno negro, schiavo di sciech Ismael, ch'è nominato Gambarbec, e ha statura e forza di gigante: e perché sciech Ismael sultan glielo donò, ora è sottoposto a Custagialu.
Mi viene in mente che già di sopra vi dissi che nella provincia di Diarbec v'erano sei gran città e cinque castelli, ma non gli nominai, sí com'era conveniente di fare: però ora vi dirò il nome di ciascuno. Le città sono Orfa, Caramit, Mirdin, Gizire, Asanchif e Sert; le castella sono Iumilen, Dedur, Arcem, Aixu, Sanson, i quali tutti hanno i lor signori particolari, sott'il nome di Custagialu Mahumutbec.
Ma torniamo al già nominato castello di Cafondur, appresso del quale in una gran valle vi corre un fiumicello, e v'è fabricato un bello e gran chan, il qual fu fatto per ricoverar le genti che passano per quei viaggi al tempo che vengono le nevi, però che in quel paese nevica tanto ch'è cosa incredibile: e io medesimo fui constretto a star un mese in quel chan, non potendo continuare il viaggio mio di Bitlis, per le gran nevi che coprivano d'ogn'intorno. In questo luogo si compra pane, companatico, orzo e paglia carissimo da alcuni villani curdi, che stanziano in alcune ville sopra quelle montagne. Questo paese è sicurissimo da' ladri, e tutt'il tempo ch'io stetti in quel chan mai da niuno mi fu fatto dispiacere, ancora che di giorno e di notte v'andassi molte volte col famiglio del nostro Carimbassi, il quale aveva robbe d'esso Carimbassi, con altre mercanzie ch'erano restate a Asanchif, di valuta di diecimila ducati, e io aveva a mio comando per ducati tremila: né mai vi fu alcuno impedimento.
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