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      Questa città è nominata Arminig, ed è ben popolata e abitata solamente dagli Armeni, senza macomettano alcuno, e vi sono molte chiese, tutte officiate da cristiani armeni, tra le quali quella di S. Giovanni è la maggiore, e ha un campanile fatto com'una torre, e tant'alto che signoreggia tutta la città; e tra l'altre campane ve n'è una grande, che quando è sonata risuona per tutta quella contrada di terra ferma. All'incontro della città over isola v'è un gran golfo, con una dilettevole pianura con molte ville, tutte abitate da cristiani armeni, con molti belli terreni lavorati e bellissimi giardini, con arbori che producono ogni sorte di frutto. Questo golfo ha un bonissimo e allegro aere, e d'ogn'intorno vi sono montagne cosí alte che par che tocchino il cielo; e non tanto nel circuito di questo golfo, ma anche attorno tutt'il mare, vi sono monti aridi sempre carichi di neve.
      Da questo luogo a due giornate si truova il castello detto Vastan, il qual fu rovinato da sciech Ismael, e vi restò un borgo con un bazarro, il qual è sopra un gran golfo del detto mare, pieno di ville, che son tutte abitate da Curdi. Quivi è abbondanza di vettovaglie piú che in alcun altro luogo, e vi si fanno meli bianchi assai, li quali di tempo in tempo sono condotti in Tauris con le caravane, insieme con unto sottile e formaggio per vendere.
      Scorrendo piú oltre una giornata v'è il castello di Van, il quale è fabricato sopra un monte over colle ch'è sasso vivo, e da ogni parte risorge acqua viva, e volge di circuito piú d'un miglio, ma stretto e longo com'è il sasso dov'egli è fabricato; e anche in cima di questo sasso, da una parte ch'è erto com'un muro, v'è una fontana, della quale tutt'il castello si serve.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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