Li predicatori son due dottori di quella setta, e uno d'essi, per quel che dicono molti, già insegnò lettere a sultan sciech Ismael, e l'altro ha molta provisione, per attender con sollecitudine alla predicazione e a convertir la gente alla lor setta.
Ha medesimamente questa città un grandissimo castello verso levante, a piè d'una bellissima collina, ma egli è disabitato, e dentro non ha altra stanza che un magnifico palagio, fabricato sí che piglia un poco della collina: ed è maraviglioso, come si può comprender dalle cose ch'io dirò. Questo palagio è altissimo, e parmi che fin al mezo egli sia massiccio. Di fuora via ha una scala longa da otto in dieci passa e larga tre, la qual monta alla porta regal del palagio, e l'entrata sua è una saletta non molto grande, da una parte della quale è una cuba, nel modo che sarebbe un luogo secreto, che è sostenuto da quattro colonne grosse, che sono longhe da passa cinque e grosse quanto io poteva abbracciare in due volte. Li capitelli di queste colonne sono maravigliosamente intagliati. La colla è d'una certa mistura over pietra che proprio s'assomiglia al fino diaspro, com'io credetti che fussero: ma, toccandole con coltello, trovai ch'elle non erano dure. E furono poste in questo luogo non tanto per bisogno, quanto per magnificenza, però che la cuba è sostenuta da forti e grosse mura. Poi piú dentro v'è un'altra saletta stretta e longa, con molte stanzette come camere; ed entrando piú dentro si truova una sala grandissima, con molte finestre che guardano nella città, perciò che 'l palagio le soprastà, com'ho detto, stando sopra una collina che scuopre tutta la città e molt'altri luoghi piú discosti.
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Ismael
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