E soleva essere una catena di ferro tirata da un capo all'altro a orlo del mastabè, affin che niun cavallo potesse accostarsi né alla moschea, né al mastabè, né allo spedale. E nel tempo ch'Assambei e Iacob sultan regnavano, vivevano piú di mille poveri in questo spedale; e la catena si conservò fin alla morte di Iacob sultan, la qual fu poi levata da' Turcomani.
Tutte queste fabriche furono fatte dal magnanimo Assambei, il quale fu uomo tanto degno ed eccellente che nella Persia non v'è stato un altro da pareggiarlo a lui. E molti signori ch'erano allora nella Persia gli furono ribelli, e tutti gli conquistò per forza d'arme, e combattendo anche con Ottoman sultano ne riportò egli l'onore, rompendo e fracassando tutt'il suo campo, avvegna ch'un'altra volta egli fusse perditore, sí come si potrà conoscere da quel che per innanzi intendo di raccontare.
Caloianni, re di Trabisonda, manda un ambasciatore ad Assambei, re di Persia, chiedendogli soccorso contra Ottomano gran Turco: promette darglielo ogni volta, ch'esso gli dia sua figliuola per moglie; gliela dà con patto ch'ella possa osservar la fede cristiana, e gliela manda in Tauris.
Cap. 9.
In quel tempo in Trabisonda regnava un re detto Caloianni, ed era cristiano, e aveva una figliuola nominata Despinacaton, molto bella: ed era comune opinione che non fusse in quel tempo donna di maggior bellezza, e per tutta la Persia era sparsa la fama della sua gran bellezza e somma grazia. Ed essendo questo re di già molto molestato e danneggiato nel suo pacifico paese da Ottomano gran Turco, e vedendosi a mal termine e in pericolo di perder lo stato, considerando il gran potere del nimico, prese partito di mandare un suo ambasciatore nella Persia in Tauris, dove sultan Assambei dimorava, e domandargli soccorso, sapendo ch'egli era signore molto benigno.
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