Parmi anche che Caloianni avesse parentado in Venezia, overo stretta amicizia con alcuni gentiluomini, onde Assambei, d'accordo col suo suocero, determinorno di far gran fatti, e cosí mandorno due ambasciatori a Venezia, ricercando arme confederate da poter mettere il lor nimico Ottomano al basso, dandogli il castigo che ricercava il suo temerario ardire. E per quel che intendo, gli ambasciatori domandorno artiglierie e bombardieri, e l'illustrissima Signoria, per amore e onore e per difensione del re di Trabisonda, concessero e diedero tanto quanto per gli ambasciatori fu richiesto, i quali furono molto onorati; e apparecchiato una nave con l'artiglierie dentro, montarono gli ambasciatori per venire alla Giazza, com'era ordine de' lor signori.
Mentre gli ambasciatori trattavan il negocio in Venezia, Assambei sultan adunò l'esercito suo con molta celerità, che furono circa trentamila combattenti, e ne venne tutto sdegnato e pieno d'orgoglio contra l'empito del nimico Ottomano, che già avea mandato di gran gente, danneggiandoli il paese della Persia nel contado d'Arsingan. Però, giunto Assambei nella bella pianura d'Arsingan, vi stette alquanti giorni per rinfrescar il suo esercito, ch'essendosi levato da Tauris aveva longamente marciato. L'esercito dell'Ottomano, vedendo tanti Persiani, per tema si ritrasse alla volta di Toccato, onde Assambei, che già avea rinfrescato la sua gente, ch'a tutte l'ore andava crescendo, sopragiugnendone della Persia, fece pensiero d'assalir le genti turchesche.
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