Ismael per quindici giorni non cessò di giuocare all'arco ogni giorno, nel mezzo d'un maidano, con molti suoi baroni. In mezo di questo maidano v'è una longa antenna, sopra la quale mettono un pomo d'oro, e per ogni volta ch'egli giuoca hanno venti pomi, dieci d'oro e dieci d'argento, e pongongli sopra la cima dell'antenna, poi co' lor archi e con alcuni bolzonetti fatti a posta li tirano correndo: e chi getta a terra il pomo se lo piglia per suo, e ogni volta che ne vien gettato alcuno, Ismael con tutti i suoi baroni si riposano tanto spazio quanto si consumeria in dir tre fiate il salmo Miserere, bevendo delicati vini e mangiando confezioni. E mentre ch'egli giuoca stanno sempre alla sua presenza due giovanetti belli come angeli, uno de' quali tiene un vaso d'oro con una coppa, l'altro tiene due scatole di confezioni; e i baroni hanno separatamente i lor vini e confezioni. E quando Ismael si va a riposare i due giovani si ritirano appresso il lor signore, porgendogli le confezioni e 'l vino. E avvegna che nel corso non gettassero altro pomo, non resta però Ismael di tornare a far collazione; e quand'egli fa di simil giuochi, tiene sempre appresso mille uomini armati per guardia della sua persona, oltre che saranno poi da trentamila persone attorno attorno di quel maidano tra soldati e cittadini.
Appresso la porta ch'entra nel giardino, dov'è la via che va al palagio, v'è un mastabè grande, e quivi si fanno portar da cena tutti li baroni ch'hanno giuocato, e Ismael entra a mangiare nel suo palagio Astibisti.
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Ismael Miserere Ismael Ismael Ismael Astibisti
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