Nel tempo ch'Ismael tornò da Sumacchia vi vennero tre ambasciatori iberi, i quali furono ben onorati e benissimo veduti, e donò loro anche una donzella per uno di quelle mosulmine ch'egli aveva prese per forza: gli ambasciatori le accettarono molto volentieri. Mentre che Ismael stava ne' trionfi, gli venne nuova come le genti d'Usbec, cioè del Tartaro, avevano corso nel paese di Gesti: però fece deliberazione d'andarsi ad affrontare con lui, e subito uscito in campagna volse far la mostra de' suoi soldati, comandando a tutti li baroni che dovessero ragunar le genti che ciascuno d'essi era obligato tenere in campo. Fece anche venire di molt'altra gente da ogni banda, per far grosso esercito e andar addosso Ieselbas: e cosí congregò molta gente, vedendo che gli bisognava, per esser questo Tartaro grandissimo signore e molto potente.
Io, mentre che Ismael ragunava quest'esercito, mi levai di Tauris tornando in Aleppo: e il mio partire fu il primo di maggio del 1510; e m'accompagnai con una mala compagnia. Pur, quando piacque al nostro Signor Iddio, giunsi in Albir, alli 2 di luglio 1510.
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Di messer Iosafa Barbaro, gentiluomo veneziano, il viaggio della Tana e nella Persia.
ESORDIO
La terra (secondo quello che con evidentissime dimostrazioni provano li geometri) in comparazione del firmamento è tanto picciola quanto un punto fatto nel mezo della circonferenzia d'un circolo; della quale, per esser una buona parte, secondo l'opinione d'alcuni, over coperta da acque over intemperata per troppo freddo o caldo, quella parte che s'abita è ancora molto minore.
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