Trovammo quello n'era stato predetto che trovaremmo, per il che ne facevamo piú certi di quello che n'era stato detto, in modo che, per la speranza di ritrovare questo tesoro, noi, i quali pagavamo, portavamo meglio la zivera di quel che facevano gli altri, e io era il maestro di far le zivere. La maraviglia grande ch'avessimo fu che prima di sopra il terreno era negro per l'erbe, dopo erano li carboni per tutto: e questo è possibile, conciosiach'avendo appresso boschi di salci, potevano far fuoco su tutt'il monte. Dopo v'era cenere per una spanna, e questo ancora è possibile, conciosiach'avendo vicino il canneto e potendo far fuoco di canne, potevano aver cenere. Dopo v'erano scorze di miglio per un'altra spanna, e (perché a questo si potria dire che mangiavano paniccio fatto di miglio, e aveano serbati li scorzi da mettere in quel luogo) vorrei sapere quanto miglio bisognava ch'avessero a voler compire tanta larghezza quanta era quella del monticello di scorzi di miglio, alta una spanna. Dopo v'erano squame di pesci, cioè di raine e altri simili, per un'altra spanna, e (perché si potria dire che in quel fiume si truovano raine e pesci assai, delle squame de' quali si poteva coprire il monte) io lascio considerare a quelli che leggeranno quanto questa cosa sia o possibile o verisimile: certo è ch'è vera. Onde considero che colui il qual fece fare questa sepoltura, che si chiamava Indiabu, volendo far queste tante cerimonie, le quali forse s'usavano a quei tempi, bisognò che si pensasse molto avanti, e che facesse ricogliere e riponere tutte queste cose.
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Indiabu
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