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      Quando sono mature non va col lordo lí, ma solamente vanno quelli ch'hanno seminato e quelli che vogliono comprare i frumenti, con barri, buoi e cameli e quello di ch'hanno bisogno, come eziandio fanno alle lor ville. I terreni sono fertili: rendono di frumento cinquanta per uno, il quale è grande com'il Padovano; di miglio cento per uno, e alle volte hanno tanta ricolta che la lasciano in campagna.
      Dirò in questo luogo a proposito questo: si ritrovò un figliuolo d'Ulumahemet, il quale, avendo signoreggiato alquanti anni e dubitando d'un suo fratel cugino, il qual era di là dal fiume d'Erdil, per non si privar di parte del popolo, la qual averia convenuto stare su le seminagioni con suo espresso pericolo, undici anni continui non volse che si seminasse, e in quel tempo tutti vissero di carne e di latte e d'altre cose, quantunque nel bazzaro fusse qualche poco di farina e di paniccio, ma cari. E domandando io loro come facevano, se ne ridevano, dicendo ch'aveano carne. E nondimeno fu discacciato da quel suo cugino, perciò che il detto Ulumahemeth, sentendo esser arrivato Chezimahumeth ne' suoi confini, non gli parendo di poter resistere, lasciò il lordo e fuggí co' figliuoli e altri suoi; e Chezimahumet si fece imperatore di tutto quel popolo, e ritornò verso il fiume della Tana nel mese di giugno, e passò circa due giornate sopra di quella, con tutt'il numero del popolo, di carri, d'animali ch'egli aveva. Cosa mirabile da credere, ma piú mirabile da vedere, imperoché tutti passano senza strepito alcuno, con tanta sicurtà quanta s'andassero per terra.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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