Fatto questo viene uno col suo arco e freccie, e mettesi lontano in intervallo conveniente, e tirargli alla via del cuore tanto che lo ammazza; poi lo scortica e fanno della pelle un utre; della carne fanno tra loro certe cerimonie e poi la mangiano. Poi empiono questa pelle tutta di paglia, e la cuciono sí fattamente che pare intiera, e per ciascuna delle gambe mettono un legno dritto, accioché possa stare in piedi come vivo. Finalmente vanno ad un arbore grande e gli tagliano quei rami che a lor pare, e di sopra fanno un solaro, sul quale mettono questo cavallo in piedi: e cosí lo adorano, offerendogli zebelini, armelini, dossi, vari, volpi e altre pellettarie, le quali appiccano a quest'arbore sí come noi offeriamo candele, in modo che questi arbori sono pieni di simili pellettarie. Buona parte del popolo vive di carne, e per lo piú di carne salvatica, e di pesci che prendono in quei fiumi che sono nel loro paese.
Abbiamo detto dei Moxii; dei Tartari non abbiamo altro da dire se non che quelli di loro che sono idolatri adorano statue, le quali portano sopra dei lor carri: quantunque si trovano alcuni, i quali hanno per costume di adorar quello animale ogni giorno che uscendo di casa primamente scontrano. Il duca ha soggiogata anche Novogradia, che vuol dire in nostra lingua nove castelli, la quale è terra grandissima, lontana dal Mosco alla via di maestro giornate otto. Governavasi prima a popolo, ed erano uomini senza alcuna ragione; avevano tra loro molti eretici. Al presente scorre via cosí piano piano nella fede catolica, conciosiaché alcuni credano, alcuni no; ma vivono con ragione e ci si fa giustizia.
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Moxii Tartari Novogradia Mosco
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