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      Continovando il camino e voltandosi a man manca si va nella terra, nella quale si ritrovano mercanti di gottoni e d'altri mestieri: è terra di passo assai frequentato. Volge un miglio e mezo col suo borgo, nel quale si trovano molte belle abitazioni e alcune moschee. Di qui si passa un fiume il cui nome è Set, già fu detto Tigris, bello e profondo, largo, infino a quel luogo, da passi 30, per un ponte di legnami grossi, i quali per forza di peso stanno sopra le teste che toccano terra, imperoché per la profondità del fiume non possono sostentarsi in acqua.
     
     
      D'una terra detta Sairt e di due fiumi, uno chiamato Betelis, l'altro Issa.
      Cap. 7.
     
      Passato questo monte ce ne andammo per campagne e per luoghi montuosi, non troppo né alti né asperi, lontano dai quali due giornate, andando quasi verso levante, si ritrova una terra detta Sairt, la quale è fatta in triangolo, e da una delle parti ha un castello assai forte, con molti torrioni, parte delle mura della quale sono ruinate. Dimostra essere stata terra bellissima: volge tre miglia; è benissimo abitata, ornata di case, di moschee e di fontane bellissime. Nella qual volendo entrare, passammo due fiumi per due ponti di pietra di un volto l'uno, sotto li quali passeria un gran burchio delli nostri con tutto il suo arbore, e ambidue sono fiumi grossissimi e veloci: uno si chiama Betelis, l'altro Issan. E per infino a questo luogo si estende l'Armenia minore. Non si trovano gran monti né gran boschi, né ancor case diverse dalla consuete; sonvi per la regione ville assai.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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