Vivono di agricoltura, come si fa di qui; hanno frumenti e frutti e gottoni assai, buoi, cavalli e altri animali assai. Hanno oltra di questo capre in copia, le quali pelano ogni anno, e di quella lana fanno ciambellotti: le quali essi governano e tengono lavate e nette.
Del monte Tauro. Curdi, popoli crudelissimi. D'una terra detta Chexan. Di Choy e Tauris città.
Cap. 8.
Ora cominciaremo a entrare nel monte Tauro, il qual principia verso il mar Maggiore, nella parte di Trabisonda, e vassene per levante e sirocco verso il sino Persico. All'intrare di questo monte sono monti altissimi e aspri, abitati da certi popoli i quali si chiamano Curdi, che hanno uno idioma separato dalli circonvicini, e sono crudelissimi, non tanto ladri quanto assassini. Hanno castelli assaissimi, edificati su le rupi e brichi, a fin di star sui passi e robar li viandanti: molti dei quali però sono stati ruinati dalli signori, per i danni che hanno fatto alle caravane le quali passano di lí. Ho fatto della condizion loro qualche isperienza, imperoché, essendo con certi compagni adí quattro d'aprile 1474 levato da una terra nominata Chexan, la quale è d'un signore sottoposto al signore Assambei, circa meza giornata lontano dalla terra, avendo in compagnia l'ambasciador del signore Assambei, sopra di una alta montagna fussimo assaltati da questi Curdi, e il detto ambasciadore e il mio cancelliero insieme con due altri furono morti, io e due altri feriti; ne tolsero le some e tutto ciò che trovarono. Io, essendo pur a cavallo, mi tolsi del cammino e fuggi' solo; quelli due feriti mi vennero poi a trovare, e insieme ci accompagnammo con uno califo, cioè capo de' peregrini, e camminassimo al meglio che potessimo.
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