Dicendo io a quelli dell'esercito che 'l paese loro era molto sterile, mi rispondevano che non mi dovessi maravigliare, perché la via che facevano era fresca, nella qual si trovavano miglior erbe, ed era in paese molto piú sano.
In queste parti non ci sono boschi né arbori, dico pur uno, salvo che fruttari, che piantano dove gli posson dare acqua, che altramente non s'appigliariano. I legnami con li quali fanno le case sono albare, delle quali tante ne piantano in luoghi acquosi che sono bastanti al lor bisogno: e però hanno tra loro ottimi marangoni, i quali dalla necessità sono astretti a sparagnare; e d'un legno che volge due palmi, segato in tavole, fanno una porta di duo passa lunga, soazata e tanto ben lavorata di fuora via e ben commessa che certo è una maraviglia, e in questo modo fanno eziandio balconi e altri lavori all'uso domestico necessarii; vero è che di dentro via si veggono li pezzi. Di questi legni fanno eziandio le case. E a confermazione che non ci siano altri arbori né piccioli né grandi, né in monte né in piano, ho ritrovato alcune fiate uno arbusto de spini, al quale per un miracolo ho veduto legare pezze e stracci assai, con li quali si danno ad intendere di guarire da febre e altre infirmitadi. Nel campo, quantunque ci sia gente assai, non si truova uno che si lamenti: tutti stanno di buona voglia, cantano, sollazzano e ridono.
D'una terra nominata Saphan, e d'alcune notabili antichità che in essa si trovano. Della città detta Cassan, e i lavori che si fanno in quella.
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Saphan Cassan
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