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      Di Como città e quello produce. Di Iexdi, e costumi di quei mercanti nel vender le lor robbe.
      Cap. 17.
     
      Seguendo il cammino trovammo una terra nominata Saphan, la quale è stata mirabile, e infino al presente è murata con terreno e fossi; volta circa miglia quattro, e mettendo in conto li borghi circa miglia dieci; nelli borghi sono cosí belli edificii come nella terra.
      Intesi che, per esser numerosa di popolo e per aver molta gente da fatti e per esser ricca, qualche volta non dava cosí ubbidienza al suo signore; e che ora anni venti, essendo signor della Persia uno chiamato Giausa, il quale fu a questa terra per volerla mettere in ubbidienza, esso, acconciate le cose sue, si partí. Ma poco dopo, avendo ribellato, mandò il suo esercito, commandando a tutti quelli dell'esercito che nel ritorno portassero una testa per uno, saccheggiata e brusciata che avessero la terra; i quali ubbidirono alla polita, in tanto che, sí come io essendo in quelle parti senti' parlare a molti di quelli che erano stati in quello esercito, alcuni i quali non trovarono cosí teste di maschi si mettevano a tagliar le teste delle femine e le radevano il capo per ubbidire: di qui viene che tutta la ruinorno e dissiporno. Al presente per la sesta parte si abita. Ha molte antiquità grandi e notabili, fra le quali questa tiene il principato, che in essa è una cava quadra con acqua dentro alta un passo, viva e netta e buona da bere, d'intorno la quale è una riva, e attorno di essa colonne con li suoi volti, stanze e luoghi innumerabili da mercanti con le lor mercanzie: il quale luogo la notte si tien serrato per sicurtà delle robbe.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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