Io fui qualche volta col signore Tumambei, la vita del quale, per quello ch'io vidi, era un continuo stare in bevarie: e beveva vino di ottimo mele.
Poi che abbiamo detto delle cose del monte Caspio e della condizione di quelli che abitano lí intorno, non sarà mal fatto, e reputo che sia a proposito della nostra fede, che io reciti una istoria intesa novamente da un frate Vicenzo dell'ordine di San Dominico, nato in Capha, il qual era stato mandato per certe facende nelle parti di qua, e partí già mesi dieci da quelle parti. Disse costui che si partí del paese del soldano certa setta di macomettani, con fervor della sua fede gridando alla morte de' cristiani, e quanto piú camminavano verso la Persia piú s'ingrossavano. Questi ribaldi presero la via verso il mar di Bachú e vennero a Sammachi, e poi in Derbent e di lí in Tumen, ed erano parte a cavallo e parte a piedi, parte armati e parte senza arme, in grandissimo numero. Capitorno ad un fiume nominato Terch, che è nella provincia di Elochzi, ed entrorno nel monte Caspio, dove sono molti cristiani catolici: e in ogni luogo dove hanno trovato cristiani, senza alcuno rispetto hanno morti tutti, femine, maschi, picciolini e grandi. Dopo questo scorsero nel paese di Gog e Magog, i quali pur sono cristiani ma fanno alla greca, e di questi fecero il simile. Poi tirorno verso la Circassia, camminando verso Chippiche e verso Carbathei, che ambidue sono verso il mar Maggiore, e similmente fecero in quei luoghi, insin che quelli di Tetarcossa e di Cremuch furono alle mani con essi, e li ruppero con tanto gran fracasso che non ne scamparono venti per centenaio, i quali fuggirono alla malora nel lor paese.
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