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      Essendo in questa terra in uno fondaco, con quelli della caravana coi quali mi ero accompagnato, colui della gabella, il quale era ivi, andava sopravedendo chi erano quelli che dovevano pagare. E io in questo mezo me ne stavo in un luogo rimoto aspettando che la caravana si levasse, ed ecco che uno della detta caravana mi si fece appresso e disse: «Che fai tu? Quel della gabella vuol che tu paghi cinque ducati, perché ha inteso che tu vai a Goz (che in nostro idioma vuol dire Gierusalem); va' a far tua scusa». Andai, e trovai che sedeva su un sacco, e dimandai quel che egli voleva da me. Rispose: «Va, paga cinque ducati». E dicendogli tutti quelli della caravana (perché cosí avevano inteso da me) ch'io andava a Sio a trovare uno mio figliuolo, e iscusandomi, pur voleva costui ch'io pagassi. Sio è luogo molto nominato nella Persia, e in tutte quelle parti è chiamato Sephex, che vuol dir in nostro idioma mastico, perché lí nasce il mastice, il quale in quelle parti è molto adoperato. In questo mezo uno il quale, per quello ch'io stimavo, doveva esser domestico di questo della gabella, disse: «Deh, lassalo stare»; ed egli: «Voglio che paghi», stando tuttavia col capo inchinato a terra. Onde colui gli dette delle mani sotto il naso e dissegli: «Va' col diavolo». E incontinente gli cominciò a uscire il sangue del naso, e colui della gabella disse a quello che gli aveva dato: «O matto, sempre tu fusti matto», e tirandomi fuor della turba disse: «Vatti con Dio». E io montai a cavallo e andai con la caravana.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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