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      «Vedete voi quelli uccelli? Ogni giorno vanno a mangiar ivi, e come egli ne chiama uno egli viene, perché è un santo». E soggiunse: «Andiamo piú presso, che vederete». Andammo adunque appresso di lui meno d'un tratto di pietra con mano, e vedemmo che aveva certi scodellotti di vivande e d'altri cibi, e che questi uccelli gli volavano fino nel volto per mangiare, ed egli li cacciava via con le mani, e qualche volta ad alcuno d'essi porgeva qualche cibo: del quale coloro mi dissero molti miracoli, secondo il giudicio loro, i quali appresso d'ognuno che abbia buono intelletto sono tutte pazzie.
      Un altro ne viddi, essendo il signor Assambei nell'Armenia maggiore, che al presente si chiama Turcomania; un giorno che 'l detto signore era messo in ordine di levarsi per venire in Persia e andar contra il signor Giausa, signor della Persia e di Zagatai, insino alla città di Heré, e mangiava insieme con la sua corte, ne viddi un altro, il quale tirò d'un bastone che aveva in mano nelli catini ne' quali essi mangiavano, e disse alcune parole, e rottoli tutti (questo era matto di buona materia), il signore dimandò quello che aveva detto. Gli fu risposto da quelli che l'avevano inteso che aveva detto che 'l signor doveva esser vittorioso, e romper il nimico sí come egli aveva rotti quei catini. Il signore disse: «È vero?» E confermato che ebbero quelli che l'avevan detto che era vero, commandò che fusse governato insin ch'esso ritornasse, promettendogli che gli faria onore e buona compagnia.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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