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      Intesa che ebbero l'ambasciata, mi mandorno a dire che l'andare era ad ogni mio piacere. Cosí me n'andai, e trovai esser due de' primi di sua maestà, uno arcivescovo, l'altro messer Paolo cavalliero; e fatte le debite salutazioni, li certificai come io andavo alla maestà del loro re con lettera di credenza, i quali, non ostante il mio abito, certamente assai mi onorarono, accettandomi di buona voglia in lor compagnia, con larghissime offerte. Nel qual luogo, per aspettarli, stetti fin alli 14 del detto, che di lí partimmo.
      Adí 14, come s'è detto, partimmo del detto luogo di Norimbergo, in compagnia con li sopradetti ambasciadori. Vi era anche un ambasciadore del re di Boemia, primogenito del re di Polonia, e potevamo essere con cavalli 60.
      Cavalcando per l'Alemagna alloggiavamo alcune volte in bonissime ville, ma la piú parte in terre e castelli, che certo ve ne sono molti di belli e forti e degni di memoria. Ma per esser paese che a ciascuno quasi o per veduta o per udita è noto, non farò menzione delle sue terre e castelli. Dal sopradetto giorno fino alli 25, come s'è detto, di continovo cavalcammo per l'Alemagna, paese del marchese di Brandimburg, duca di Sassonia. Entrando ancora nel paese del detto marchese di Brandimburg, giugnemmo in una terra chiamata Francfort, murata e bella, del detto marchese, ove stemmo infino alli 29: e questo per esser confin dell'Alemagna e Polonia, dove il detto marchese mandò molti uomini d'arme per accompagnar li detti ambasciadori, fin che entrassero nel paese del lor re, li quali certo erano benissimo in ordine.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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