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      L'ambasciadore rispose che 'l comandamento della maestà del re era sopra la sua testa, e quel che sarebbe di lui saria eziandio di me. E con questo tolsi commiato da sua signoria, ringraziandola quanto seppi e potei e come egli meritava di tanto onore che mi fece. In quei giorni che stetti lí spesse volte mi visitava di vittuaglia. Io gli presentai un cavallo portante tedesco, il qual fu uno di quelli con li quali mi parti' da Mestre, e gli altri, perché erano integri, volsero che gli lasciassi tutti lí e pigliassi cavalli del paese. Dalle guide della maestà del re ebbi buona e ottima compagnia, alle quali usai cortesia.
      Adí 11 partimmo di lí col detto ambasciadore, essendo io sopra una carretta, con la quale era venuto dal partir mio dal re fino in quel luogo, per aver male a una gamba, di maniera ch'io non potevo cavalcare; e camminando fino adí 9 arrivammo a un casale chiamato Cercas, pur del detto re, ove stemmo fino adí 15, che seppe il detto ambasciadore che li Tartari erano venuti appresso Cercas: donde partimmo accompagnati con li detti Tartari, ed entrammo in una campagna deserta.
      Adí 15 giugnemmo alla fiumana sopradetta, la qual ci convenne passare. Questa fiumana parte la Tartaria dalla Rossia verso Capha, e per esser larga piú di 1 miglio e molto profonda, i Tartari si misero a tagliar legnami, legandogli insieme e mettendovi sopra delle frasche; poi furono poste sopra tutte le nostre robbe, e li Tartari entrorono nella fiumana tenendosi al collo delli lor cavalli, alla coda de' quali noi legammo le corde ch'erano appiccate a quei legnami, sopra i quali montati tutti noi, cacciammo li cavalli per la fiumana, la quale passammo salvi, con l'aiuto di Dio.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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