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      Volsi intender la cagione: mi disse come Gurlumameth, il valente figliuol di Ussuncassan, aveva rotto guerra a suo padre e avevagli tolto una terra capo della Persia chiamata Siras, la quale aveva data a godere a sultan Chali e alla madregna del detto Gurlumameth. Per la detta cagione Ussuncassan aveva fatto gente e cavalcava alla volta di Siras per cacciar il detto Gurlumameth; e come un signorotto chiamato Zagarli, uomo di montagna, aveva piú di tremila cavalli, e per la intelligenzia che esso aveva col detto Gurlumameth danneggiava e correva fino appresso Tauris, e per dubio del detto avemmo sbarrate le strade. Dissemi ancora come il suo subassi era uscito fuori per esser all'incontro di detto Zagarli, il qual subito fu rotto e toltogli il tutto, ed ebbe di grazia di tornare in Tauris. Il domandai perché tutti quelli della terra non uscivano fuori: mi rispose che essi non erano uomini da guerra, ma che a quel signore che aveva la terra loro davano obedienzia.
      Volsi far ogni esperienzia di partirmi per andar dietro al signore: non trovai mai uomo che mi volesse accompagnar, né da quelli subbassi potei aver alcun favore, onde mi fu forza star nel detto caversera, e di continuo nascoso, perché cosí mi ricordava il patron di quello. Pur qualche fiata mi era forza andare a comprarmi da vivere over mandare il mio turciman, e qualche volta anche uno Agustin da Pavia, il qual menai con me da Cafa, che pur sapeva alquanto la lingua: a' quali venivano dette molte ingiurie, e che dovremmo esser tutti tagliati a pezzi.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Terzo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1136

   





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