La detta terra di Spaan mostra d'essere assai convenevol terra, posta in piano, abondante d'ogni vettovaglia. Dicono che, non volendosi ella rendere, poi che fu presa fu molto distrutta; ed è murata di mura di terra come l'altre. Nota che da Tauris fin a questo luogo di Spaan sono giornate 24, paese tutto della Persia, piano aridissimo, e molti luoghi hanno acque salse. Le biade e i frutti, che pur ve ne sono assai abondantemente, son fatti quasi per forza d'acque: hanno frutti d'ogni sorte, li migliori che io abbia visto e gustato in luogo alcuno. A banda destra e sinistra vi sono montagne, le quali dicono esser molto fertili, e che da quelle vien la maggior parte delle vettovaglie. Tutte le cose sono care: il vino costa da tre in quattro ducati la quarta a nostro modo, di pane è conveniente mercato, le legne costano un ducato la soma da camelo, la carne è piú cara che da noi, le galline si vendono sette al ducato; le altre cose tutte per ragione. Li Persiani sono uomini molto costumati e gentili nelle cose loro; mostrano d'amar li cristiani: nella detta Persia a noi non fu mai fatto oltraggio alcuno.
Le lor donne vanno vestite assai onorevolmente, sí nel vestire come nel cavalcare, molto meglio che gli uomini: mostrano d'esser belle donne, perché gli uomini sono belli e ben fatti; tengono la fede macomettana.
Il clarissimo ambasciador si parte da Spaan e insieme con Ussuncassan torna a Tauris,
dove trova l'ambasciador del duca di Borgogna e del duca di Moscovia,
e dopo molte udienze è licenziato da Ussuncassan.
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